martedì 31 luglio 2012

dlindlon.

Confesso. La prima stagione di Dexter non mi dà tregua. Quando torno a vivere ve lo dico.

sabato 28 luglio 2012

Quando vendetti l'anima al diavolo per delle caramelle. Trauma #1

Informazione di servizio. Ieri mi son detta, va bene tutto, ma ci sarà un motivo se son così. Così come? Eh, così.
 Quindi ecco a voi l'editoriale Traumi infantili. Li presenterò come mi vengono in mente quindi, essenzialmente, a muzzo e quando mi capita.


Trauma infantile #1: IL CATECHISMO.
Credo che andare a catechismo incrementi la percentuale di persone atee. O che diffidano nella Chiesa. O che imbracciano fucili semiautomatici per compiere stragi per vie felici e affollate. 
Allora, io ve lo dico. Mia madre non mi ci voleva portare, a catechismo. Mai. Io invece ci volevo andare. Oh, ma sapete quante caramelle vendevano giù al bar? Ne valeva tremendamente la pena. E quindi niente, avevamo pure il libro. 
Un giorno la catechista entra in aula sconvolta. Davvero, sembrava avesse visto un fantasma. Si mette a parlare e insomma, dice quello che deve dire. Ci parla del suo amico immaginario e a un certo punto ci comunica il motivo del suo trauma: era entrata in un bar e aveva visto una ragazza con l'ombelico di fuori. 
Ecco in quel momento, in quel preciso istante, ho capito una cosa che mi porto dietro ancora oggi. Avevo sette anni e ho capito che io non ero strana: erano tutti gli altri, ad essere completamente idioti.

giovedì 26 luglio 2012

Gli anni di Colapesce.

Mi sembrava giusto farvi sapere che sono in fissa con questa cosa qui e non posso liberarmene da ieri pomeriggio.      



Tra l'altro vi avverto che non so nemmeno perché sto scrivendo in rosso. Dicevo, C'è questa canzone che cantavano in oratorio (sarà per questo che ho sempre creduto che Pezzali fosse omosessuale?) e m'ha sempre fatto un gran cacare. L'altro giorno cercavo in giro per il tubo i Lava Lava Love e mi son ritrovata su questa cover di Colapesce, Eporcapeletta sapete che vi dico? A me fa impazzire.
E quando dico "impazzire" dico che l'iPod me la fa ascoltare da circa ventiquattro ore (considerate che, però, ho dormito cinque ore e poi, diciamo, ho fatto il minimo indispensabile per dire di aver una vita sociale) e ancora non mi stanca. Neppure adesso. Aspettate. No, neppure adesso.


E ve lo dico, io stanotte mi sogno il min 2:15, eh.




Questa canzone potrebbe sollevare i miei dubbi esistenziali, al momento. Su come, ad esempio, chiunque debba vivere la vita e bla e bla e bla, Ma ho altro da fare, e quindi vi dico che mia madre mi doveva concepire dieci anni prima perché a vedere il vinile dei Nirvana nel video m'è venuta una nostalgia di qualcosa che non ho mai vissuto. E come dice righi80 nel commento là sotto: "Ora metto flanella e jeans strappato sul ginocchio e vado a fare le penne in booster al parcheggio dell'esselunga".

mercoledì 25 luglio 2012

Polpette e faccialibro.

Premetto che sto scrivendo questo post in preda alla fame di polpette più totale. Stanno cuocendo. Avete presente quando sentite odore di polpette ma quelle non sono ancora pronte? Pertanto i contenuti deliranti di questo post sono riservati ad un pubblico di soli esseri umani. 'Ché voi potete capire come mi sento ora. Anche i cani, a pensarci su.


Ieri stavo bellamente cazzeggiando in rete quando son finita a guardare "The social network" (sì, quello con quel manzo assurdo di Timberlake). E sapete cosa? Ho rivalutato Facebook. Voglio dire, ma ci pensate quanto le nostre vite siano cambiate?


Per capirlo, stilerò una lista di esemplari presenti costantemente su librofaccia.




Esemplare numero 1: il bimbominchia. Il bimbominchia è un animale che vede come suo ambiente naturale, appunto, Facebook. Si riconosce facilmente grazie alla repulsione che prova verso la sua lingua madre e è solito accoppiarsi davanti a tutti, proprio su questo social network. Un tempo viveva nell'ambiente cavernoso di Netlog ma in seguito ad una migrazione avvenuta qualche anno fa a causa di sbalzi climatici, ce li troviamo in mezzo alle palle anche dove pensavamo di poter vivere in pace.
Il maschio è solito mettere mi piace a foto imbarazzanti mentre la femmina è solita fare le suddette foto.


Esemplare numero 2: il fotografo per noia. Gruppo sempre in espansione, quello dei fotografi per noia acquista sempre più potere. Segno caratteristico: la reflex. Non se ne separano mai. Neppure ar cesso, dove sono soliti farsi le foto davanti allo specchio. Diffidate delle imitazioni: solo i fotografi per noia sanno modificare le loro creazioni con picnik.

Esemplare numero 3: l'hipster. Sempre annoiato l'hipster posta in continuazione canzoni di gruppi che ancora non esistono e foto che gli ritraggono metà faccia. In bianco e nero. Con Instagram. O fotografie in cui ommioddio mica me n'ero accorto che mi stavi fotografando. Ruba di nascosto i vestiti alla nonna e vende gli organi per comprare migliaia di biglietti di concerti solo per fotografarli e successivamente postarli sulla sua bacheca.


Esemplare numero 4: quello senza vita sociale. No, non è nerd. Hanno il QI inferiore alla media del Paraguay e passa la vita a dirci quello che sta facendo. "Hei, ho appena cagato!". Si riconosce facilmente: è quello contro cui dite più parolacce.


Esemplare numero 5: il napoletano. Purtroppo gli studiosi hanno assai poche informazioni sul suo conto. Si sa però che scrive in elfico, le traduzioni dei suoi scritti non sono però al momento disponibili. Non si è in grado di aggiungere altro.


Esemplare numero 6: il latin lover. Il latin lover è quello che dal vivo non cagherebbero nemmeno le zanzare ma che in chat non si esenta dal rugare le palle alle ragazze. Dissemina mi piace ovunque e non mancano commenti imbarazzanti. Perfino sotto a foto di roiti inimmaginabili.
Eppure, nella vita reale, si chiamerebbero maniaci sessuali...


Per ora ho questi in mente. Stay tuned (molto quotata l'opzione "non scriverò più di questo argomento").

venerdì 20 luglio 2012

Allegria!

Stamattina mi sono svegliata e mi sentivo un po' come quando il mio criceto l'anno scorso si è mangiato i figli.  Allegria e buon umore sono gli ingredienti giusti per iniziare una giornata, già. 


Cuore mangia cuore.

venerdì 13 luglio 2012

Dalla selezione naturale alla cattiveria.


« La conservazione delle differenze e variazioni individuali favorevoli e la distruzione di quelle nocive sono state da me chiamate "selezione naturale" o "sopravvivenza del più adatto". Le variazioni che non sono né utili né nocive non saranno influenzate dalla selezione naturale, e rimarranno allo stato di elementi fluttuanti, come si può osservare in certe specie polimorfe, o infine, si fisseranno, per cause dipendenti dalla natura dell'organismo e da quella delle condizioni » - Charles Darwin.
Ma capite la situazione? Anni e anni di evoluzione e io quando vado in giro per strada sono costretta ad avere a che fare con sempre più teste di cazzo. E allora c'ho pensato. Vuoi vedere che tutti questi idioti sostituiranno del tutto noi poveri cristi obbligati a sopportarli? Magari ci sarà un mondo in cui i libri verranno usati solo per pareggiare le gambe del tavolo, si crederà che davvero le canne fan meno male delle Marlboro e che il Vaticano ci salverà tutti. Che poi, fermi tutti. Siete già così. 
E vi credete pure normali.
Come chi sta lì ti guarda e semplicemente ti giudica. Perché vai in giro con i jeans strappati, perché veramente non è che te ne freghi molto di vivere come fanno loro. Come puoi vivere a testa in giù?
Nasci e muori. Nasci e muori. Nasci e muori. Non vivi nemmeno per sbaglio.

Ho questo problema di saltare da un argomento all'altro come un grillo in giro per un giardino. Che poi i grilli sono di un fastidio allucinante.
Beh, comunque, sarebbe un disastro. Dico, sarebbe un disastro se il mondo diventasse così. Intendo più così


Ma, ad ogni modo, siamo in trappola nella nostra stessa natura. Perché puoi fare tutto quello che vuoi per dimostrare il contrario ma non si cambia la verità: siamo tutti cattivi. Marci dentro. Senza nessuna diavolo di anima. Siamo questo, un impasto di carne e un'ingrediente a scelta: rabbia, ipocrisia, malinconia... C'è chi sceglie di non mostrare quello che è davvero. Gli altri sono i pazzi. O gli strani. I disadattati. I poveracci. Talvolta sono tutte queste cose insieme e beati loro.

mercoledì 11 luglio 2012

e gli innamoramenti di dieci secondi.

L'amore che dura dieci secondi.
Sì, avete capito bene: la scintilla che scocca su treni, metropolitane, pullman...


è sicuramente destino!, prima.


Poi non scende alla vostra fermata, oppure per sbaglio lo guardate meglio e fa pure un po' schifo, poi.


E allora niente, affanculo il destino.

mercoledì 4 luglio 2012

io e l'amore.

Io non credo nel "non ti amo più" ma piuttosto nello "scusa, pensavo fosse amore. Mi sbagliavo".

martedì 3 luglio 2012

"Forse tu non te ne sei accorta, ma io ti ho cercata. Ti ho cercata per tutto il tempo, anche quando ti avevo accanto. Ti ho cercata nelle parole sottolineate di un libro, tra i significati di una canzone e in un locale pieno di gente. Ti ho cercata anche quando eri seduta accanto a me, perché sapevo eri lontana. Ti ho cercato talmente forte che alla fine, mi hai trovato."


cit.


'chè a volte bastano parole dette da altri.