venerdì 15 giugno 2012

Perchè?





Cominciamo dall'inizio.
Qualche mese fa un amico mi ha consigliato di aprire un blog. «Potrebbe farti bene.» Ma io non ho niente da raccontare. In realtà ho sempre un fiume in piena di emozioni da esprimere, ma quasi mai trovo il modo e la voglia di esprimerle.


E adesso?
Non lo so. Sarà l'estate. Sarà che ho un casino di tempo da buttare e allora? Allora scrivo. Questo blog per me è l' "impresa". L'impresa perché io non concludo mai nulla, lascio tutto a metà, sono pigra. E allora è una sfida, una distrazione, uno sfogo.
Fatemi provare, almeno.


Ma quindi?
Quindi eccomi qui. Una sedicenne (vorrei dire diciassettenne ma non posso, lati negativi del fare gli anni a Dicembre, con la neve che scende fuori, e le persone che con la scusa che si è sotto Natale ti fanno un unico regalo - come se me ne importasse molto poi, del regalo) abbastanza problematica (che novità, direte). A pensarci la mia vita non è diversa da quella di voialtri, divisa tra liceo e quelle poche amicizie vere che decido di coltivare. Ma è come se qualcosa mi rovistasse lo stomaco, ogni tanto. Qualcosa che mi dice «Tu non sei come la maggior parte di questi, tu pensi con la tua testa». Complessi di superiorità. Che poi, io, non penso con la testa. Penso con il cuore, con la pancia, a volte anche con la bocca. Con la testa mai.
A volte, la sera, quando davvero ho troppi pensieri per la testa e non ce la faccio proprio più, mi racconto una favola della buonanotte. Anche se poi prima delle due non prendo sonno. Anche se alla fine non è mai una favola, perché la principessa scopre di non esistere o il principe azzurro si perde in un bosco. 
Mia mamma mi ha appena montato una nuova mensola per i libri, sono mesi che non ci stanno più nella libreria. Allora inevitabilmente si ammassano, si impilano, un po' si incazzano pure lì per terra. Che ci posso fare? Ne leggo troppi. La vita vera mi fa paura, mi piace più vivere fra le pagine, fra le vite che vivono gli altri. 
Mi piacciono tante cose. Le ciliegie (quante ne mangerei!), i sorrisi, le penne rosse, i pastelli a cera. Ma c'è una cosa che, fra tutte, preferisco. La verità. La verità è bella perché è pura, come i bambini. Le bugie non mi piacciono, sono sporche. La verità graffia, ma la bugia uccide. Io voglio combattere per questa verità, in un paese come il nostro in cui sembra un'utopia.

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